Questo segna il luogo della battaglia di Maldon.
In questo luogo e nelle sue vicinanze, il 10 agosto 991,
si scontrarono un esercito di predoni danesi
e l’esercito dell’Essex comandato dal conte Byrthnoth.
L’eroica sconfitta e la morte di Byrthnoth
divennero il soggetto di un grande poema anglosassone.

National-Trust, Essex County Council1

Introduzione

Il seguente articolo ha lo scopo di ricostruire e analizzare la storia della Battaglia di Maldon,[2] uno
scontro combattuto nell’isola d’Inghilterra, nel periodo storico noto come Epoca Vichinga (VIII-XI
secolo).[3]

Attraverso un’analisi comparata di fonti storiche e letterarie, cercheremo di ricostruire la figura del
conte Byrthnoth (931-991 d.C.),[4] oggi considerato archetipo dei valori di eroismo del popolo inglese.
Le sue gesta sono state conservate in diversi documenti, nei quali viene commemorata questa
eroica e tragica figura.

Byrthnoth è noto proprio perché è il protagonista di un componimento poetico di epoca Medievale,
intitolato The Battle of Maldon,[5] nei cui versi sono ripercorsi e descritti gli eventi accaduti nel corso
dell’omonimo scontro armato, combattuto in Inghilterra nel 991 d.C.

L’Epoca Vichinga e l’isola d’Inghilterra

Nel corso dell’Alto Medioevo l’isola d’Inghilterra appariva frammentata in diversi regni, a seguito
del crollo delle istituzioni romane e dell’arrivo di popolazioni germaniche, tra le quali spiccano quelle degli Angli e dei Sassoni.[6]

In questo contesto si formarono sette regni: Northumbria, Mercia, Anglia, Wessex, Essex, Sussex e Kent.

Tale periodo della storia inglese, noto con il termine Eptarchia Anglosassone,[7] si concluse quando il sovrano del regno del Wessex,[8] Alfredo (848-899),[9] e i suoi discendenti riuscirono a unificare
l’isola. In particolare, Atelstano (894-939)[10] fu il primo re dell’intera isola, noto con l’epiteto di Angul-Saxonum rex.[11]

Nel corso del Medioevo, le popolazioni germaniche non furono le uniche a interessarsi alle ricche
e fertili terre d’Inghilterra. Verso la fine dell’VIII secolo d.C., l’isola cominciò a essere bersaglio di
incursioni da parte delle popolazioni di origine scandinava, i norreni, oggi noti come vichinghi.
Per più di due secoli questi guerrieri terrorizzarono i regni europei cristiani.

Una delle prime incursioni a essere documentata avvenne all’alba dell’8 giugno 793 d.C., quando un gruppo di tre navi ricche di predoni sbarcò sulla piccola isola di Lindisfarne. Oggi questo episodio segna per convenzione l’inizio del periodo storico noto come Epoca Vichinga.

In questo arco temporale, i norreni salparono dai fiordi scandinavi e giunsero in nuove terre, oltre
il mare: tra queste troviamo le isole britanniche.

I vichinghi in questi luoghi si dedicarono a razzie e incursioni. Una volta saccheggiati luoghi ricchi
di tesori, come monasteri o piccoli villaggi, riprendevano il mare, per far ritorno nella loro terra natia.
Solo successivamente, tra la metà del IX secolo e l’inizio del X, i predoni scandinavi iniziarono a
stabilirsi in queste isole.

Per quanto riguarda gli eventi che ebbero luogo nell’isola d’Inghilterra, dopo un numero sempre
crescente di episodi di razzie compiuti da bande armate, attorno alla metà del IX secolo molti guerrieri
norreni si unirono a formare un grande esercito.

Noto con il nome di Grande Armata Pagana, a partire dall’865 d.C. l’esercito intraprese una vera e propria campagna di invasione e conquista dell’Isola.

Dopo circa quattordici anni di feroci battaglie, nell’878 il sovrano del regno del Wessex Alfredo riuscì a sconfiggere l’esercito nemico, nella Battaglia di Ethandun.[12] Ottenuta la vittoria sui vichinghi, Alfredo stipulò importanti accordi di pace con Guthrum (IX secolo),[13] il re vichingo comandante della
Grande Armata Pagana.

I due sovrani si accordarono per mantenere la pace tra i popoli Sassoni e Norreni: re Alfredo
impose al monarca vichingo Guthrum di convertirsi al Cristianesimo, concedendogli in cambio terre
fertili. Qui avrebbero potuto insediarsi e vivere con le loro famiglie in pace. Sorse così il territorio di Danelaw.[14]

La sconfitta vichinga nella Battaglia di Ethandun dell’878 d.C. non segnò, però, la fine delle incursioni vichinghe nelle isole britanniche, che proseguirono per altri due secoli, fino al 1066.

Quell’anno avvenne l’ultimo tentativo di conquista dell’isola d’Inghilterra da parte di una flotta vichinga, guidata da re Harald III (1015-1066),[15] che venne sconfitta dall’esercito inglese nel corso
della famosa Battaglia di Stamford Bridge;[16] è proprio questo episodio che rappresenta, per convenzione, la fine dell’Epoca Vichinga.

Nello stesso anno sbarcò sull’isola una nuova armata, questa volta proveniente dalla Normandia.
Il comandante Guglielmo (1028-1087),[17] a seguito del suo trionfo nella Battaglia di Hastings[18] riuscì a imporsi come sovrano dell’isola d’Inghilterra, dando il via a un nuovo arco temporale della storia
inglese.

La Battaglia di Maldon

Numerosi dati relativi alla Battaglia di Maldon sono conservati nei codici conosciuti con il nome di Cronache Anglosassoni.[19] Documenti che, nelle loro pergamene, tramandano per iscritto la storia d’Inghilterra.

Analizzando queste preziose fonti è possibile capire quali furono le forze in campo e quale fu l’esito della battaglia.

Dal punto di vista geografico, è oggi noto il preciso luogo in cui si svolse lo scontro, un guado adiacente alla città di Maldon, situata nelle terre meridionali dell’Inghilterra (Essex). Altrettanto noto è il fatto che i due eserciti si fronteggiarono il 10 agosto del 991 d.C.

Sempre grazie all’analisi dei versi contenuti nei manoscritti, sappiamo che lo scontro vide contrapporsi l’armata dei Sassoni Orientali[20] e un esercito invasore vichingo. Quest’ultimo, dopo aver attraversato le gelide acque del Mare del Nord, era sbarcato sulle terre dell’isola d’Inghilterra, in cerca di oro e gloria.

Oggi sono anche noti i nomi dei due comandanti. L’armata dei Sassoni Orientali vide al proprio vertice l’aldermanno Byrthnoth, un nome menzionato sia nelle Cronache Anglosassoni sia nel poema The Battle of Maldon.

Inoltre, gli storici sostengono che il comandante della flotta vichinga fosse Óláfr Tryggvason (960- 1000),[21] all’epoca sovrano del regno di Norvegia.

Al termine dello scontro, nonostante un’eroica resistenza sul campo di battaglia, i Sassoni uscirono sconfitti. I sopravvissuti e i cittadini del regno, timorosi della possibilità di subire saccheggi o di dover affrontare nuovamente gli invasori in un secondo scontro armato, decisero di pagare ai propri nemici un’ingente somma di denaro, così da poter ottenere la fine delle ostilità. Tale pagamento è oggi noto con il termine Danegeld.[22]

Dal punto di vista storico, l’aspetto più significativo relativo a questo conflitto è legato alla sua conclusione: la vittoria vichinga. A seguito della sconfitta sul campo di battaglia, i Sassoni decisero di cedere ai vichinghi un vero e proprio “bottino di guerra”. Il tesoro non fu consegnato ai vichinghi a seguito di un assedio. Al contrario, questi ultimi ottennero l’oro prima dell’inizio di incursioni, assedi o saccheggi ai villaggi e alle città del regno dell’Essex, compreso il villaggio di Maldon.

Curioso è il fatto che la battaglia, nonostante prese il nome proprio dalla città di Maldon, non ebbe propriamente luogo al suo interno, ma si svolse nei pressi di un corso d’acqua, il fiume Pante (oggi ribattezzato con il nome di Blackwater) situato nei pressi del villaggio. Fu proprio lì, tra un’isola e la terraferma, che i due eserciti si affrontarono in campo aperto.

Dal punto di vista storico, l’episodio della Battaglia di Maldon rappresenta il primo caso documentato di Danegeld della storia inglese.


Il Danegeld

In merito alla battaglia di Maldon, questi sono i versi presenti nelle Cronache Anglosassoni:

Byrthnoth, l’aldermanno, venne ucciso a Maldon. In quell’anno fu deciso per la prima volta di pagare un tributo ai Danesi a causa delle grandi devastazioni che compivano lungo la costa, questo primo tributo fu di 10 mila libbre. Il primo a consigliare questa decisione fu l’arcivescovo Siric.

The Peterborough Manuscript [ASC-991][23]

Il termine Danegeld[24] viene usato in riferimento al “bottino di guerra” che i sassoni diedero ai vichinghi dopo la sconfitta.

Da un punto di vista morfologico, Danegeld è l’unione di due parole: “Dane” che significa “danese” e “Geld”, che si può tradurre con i termini “tassa” o “tributo”. Unite, compongono la parola che si traduce in “tributo danese”. In sostanza, tale termine è utilizzato in riferimento al pagamento di grandi quantità di argento al proprio nemico.

Il Danegeld fa le veci di un vero e proprio trattato di pace: i vichinghi, una volta ottenuto il tributo, si impegnano a porre fine alle incursioni e a far ritorno nella propria terra d’origine.

Col passare del tempo, il Danegeld diventerà una vera e propria tassa, imposta per la prima volta nell’XI secolo dal re d’Inghilterra. Lo scopo era ottenere il denaro da poter cedere come tributo ai vichinghi e pagare gli uomini che militavano nell’esercito.

I cittadini inglesi erano tenuti a fornire alla Corona argento, da utilizzare in caso di razzie vichinghe per corrompere gli invasori, affinché quest’ultimi, ottenute le ricchezze tanto agognate, interrompessero la propria scia di morte e distruzione.

In merito alla Battaglia di Maldon, oggi gli storici concordano sul fatto che non avrebbe avuto un’importanza storica significativa se non fosse stato proprio per la scelta dei Sassoni di ricorrere al pagamento del Danegeld ai propri nemici.

La Battaglia di Maldon è ben documentata proprio per ciò che accadde in seguito al trionfo vichingo: non sono giunti a noi documenti che attestano l’utilizzo del Danegeld prima di questo episodio.

Tuttavia, la sconfitta dell’armata Sassone a Maldon non rappresenta l’unico caso in cui si decise di ricorrere al pagamento di un tributo ai propri nemici.

Nelle Cronache Anglosassoni si può notare infatti come in diverse occasioni i sovrani Sassoni decisero di cedere diverse quantità di argento ai vichinghi invasori per porre fine alle ostilità.

Analizzando le varie raccolte di annali, è chiaro che il ricorso al Danegeld risulta essere una pratica già usata in Inghilterra (e nel regno Franco), anche nel secolo precedente alla Battaglia di Maldon. Dunque, prima che esso diventasse una vera e propria tassa.

Il Danegeld veniva usato, ad esempio, alla fine di un conflitto armato e in seguito a precise tratta- tive tra i comandanti di due eserciti nemici. Ma non vi è alcun riferimento esplicito al pagamento di un tributo al proprio avversario, che avesse lo scopo di mettere fine alle sue incursioni.

Dall’analisi dei manoscritti, quello che potremmo definire come primo caso di Danegeld risale allo sbarco in Inghilterra della Grande Armata Pagana. Le Cronache Anglosassoni sotto la voce relativa agli eventi accaduti nell’865 d. C. riferiscono tale episodio: «[…] Qui un esercito di predoni pagani si fermò a Thanet e si accordò con gli abitanti del Kent, i quali promisero loro del denaro in cambio della pace».[25]

L’episodio di Maldon ha avuto un profondo impatto psicologico sul popolo inglese. Da più di un secolo i coloni scandinavi avevano vissuto nelle terre del Danelaw in pace e armonia con i Sassoni, grazie anche alla conversione al Cristianesimo, tanto che lo stesso monarca inglese sfruttava i guerrieri vichinghi come guardia personale.

Dopo numerosi anni di pace, la Battaglia di Maldon rappresentò quindi l’avvio di una nuova serie di incursioni norrene. Circa dieci anni dopo la battaglia, re Etelredo II (966-1016),[26] frustrato dal timore di un presunto complotto vichingo, decise di intervenire contro i coloni norreni presenti in Inghilterra. Ordinò infatti al suo esercito di attaccare gli insediamenti del Danelaw e di sterminare uomini, donne e bambini.

Tale evento avvenne il 12 novembre 1002 e passò alla storia con il nome di Massacro del Giorno di San Brizio.


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APPROFONDISCI LE FONTI

Rosselli del Turco Roberto, La Battaglia di Maldon, Edizioni dell’Orso, Alessandria 2009.

Swanton Michael, The Anglo-Saxon Chronicles, New Editions, Translated and Edited by Michael Swanton, Phoenix Press, The Orion Publishing Group Ltd, London, 2000.

Matteo Baldo

Storico e archivista, laureato in Storia Medievale presso l’Università Ca’Foscari di Venezia; negli anni accademici si è interessato allo studio e alla divulgazione dell’Epoca Vichinga (VIII-XI secolo). Appassionato di avventure e viaggi, recentemente ha vissuto per sei mesi in Islanda. È autore del saggio storico Ragnar Lothbrok e la Vendetta della Grande Armata Pagana, edito da Odoya. Oltre alla storia, le sue grandi passioni sono la mitologia e la musica.

Note

  1. Targa commemorativa commissionata dall’organizzazione inglese di tutela paesaggistico-culturale National Trust per volere del Consiglio della Contea dell’Essex, in ricordo della Battaglia di Maldon, posta sul luogo in cui avvenne lo scontro combattuto il 9 agosto 991 d. C. ↩︎
  2. La Battaglia di Maldon fu combattuta in Inghilterra tra l’esercito inglese e una flotta vichinga il 10 agosto del 991 d.C. ↩︎
  3. Con Epoca Vichinga (VIII-XI) si intende il periodo storico compreso fra il 793 d.C. e il 1066. ↩︎
  4. Byrthnoth (XI secolo) fu un conte inglese che guidò il suo esercito contro quello vichingo nella Battaglia di Maldon. ↩︎
  5. The Battle of Maldon è un componimento poetico anglosassone, in cui si narra la storia della Battaglia di Maldon. Vedi: Rosselli del Turco Roberto, La Battaglia di Maldon, Edizioni dell’Orso, Alessandria, 2009. ↩︎
  6. ↩︎
  7. L’Eptarchia Anglosassone è un arco temporale di quattro secoli (450 d.C. – 850 d.C.), dalla migrazione dei Sassoni fino alle incursioni vichinghe e alla formazione del “Danelaw”. ↩︎
  8. Il Wessex è uno dei regni in cui è divisa l’Inghilterra nel periodo noto come Eptarchia Anglosassone. ↩︎
  9. Alfredo il Grande (848 d.C. – 899 d.C.) fu re del Wessex. Venerato dalla chiesa anglicana come “eroe cristiano”, fu colui che iniziò il processo di unificazione dei regni sassoni d’Inghilterra, opera proseguita da suo figlio e completata, infine, da suo nipote. ↩︎
  10. Atelstano (894 d.C. – 939 d.C.) fu nipote di re Alfredo il Grande. Re del Wessex nel 927 d. C., riuscì a unificare i diversi regni dell’isola sotto un’unica Corona e per tale motivo viene considerato il primo re d’Inghilterra. ↩︎
  11. La formula Angul-Saxorum Rex identifica un titolo reale. In italiano, corrisponde a “Re degli Angli e dei Sassoni” (Anglo-Sassoni). Atelstano riuscì a imporsi anche sui danesi in Inghilterra, conquistando la Northumbria e dando vita al Regno d’Inghilterra ↩︎
  12. La Battaglia di Ethandun (878 d.C.) fu l’ultimo scontro combattuto tra l’esercito del Wessex e la Grande Armata Pagana. ↩︎
  13. Guthrum (IX secolo) fu re vichingo, sconfitto da re Alfredo. ↩︎
  14. Il Danelaw fu un territorio in Inghilterra, che sorse a seguito degli accordi di pace tra Alfredo e Guthrum, noti con il nome di Trattato di Wedmore. ↩︎
  15. Harald III (1015 d.C. – 1066 d.C.), anche noto come Harald lo Spietato, fu re di Norvegia e cercò di conquistare l’Inghilterra. ↩︎
  16. La Battaglia di Stamford Bridge viene considerata come l’ultima battaglia vichinga in Inghilterra. Durante questo scontro l’esercito di re Harald III di Norvegia fu sconfitto dall’esercito di re Aroldo II d’Inghilterra. ↩︎
  17. Guglielmo il Conquistatore (1028 d.C. – 1087 d.C.) invase e conquistò l’isola d’Inghilterra nel 1066. ↩︎
  18. La Battaglia di Hastings venne combattuta tra l’esercito di Guglielmo di Normandia e l’esercito inglese di re Aroldo II. Quest’ultimo fu sconfitto e ucciso. ↩︎
  19. Le Cronache Anglosassoni sono raccolte di annali relative alla storia d’Inghilterra. ↩︎
  20. I Sassoni Orientali furono una tribù germanica insediata in Inghilterra che fondò il regno dell’Essex. ↩︎
  21. Olàf Triggvason (960 d.C. – 1000 d.C.) fu condottiero vichingo, re di Norvegia dal 995 d.C. al 1000 d.C. ↩︎
  22. Danegeld è un termine che significa tributo danese. Veniva offerto ai vichinghi dai propri nemici per fermare le ostilità. Successivamente diventerà una vera e propria tassa imposta al popolo inglese. ↩︎
  23. Michael Swanton, The Anglo-Saxon Chronicles, New Editions, Phoenix Press, The Orion Publishing Group Ltd, Londra 2000, [ASC-865]. Vedi Cronaca Anglosassone, Manoscritto (E), The Peterborough Manuscript, p. 127 [ASC-991]. ↩︎
  24. Danegeld è un termine che significa tributo danese. Veniva offerto ai vichinghi dai propri nemici per fermare le ostilità. Successivamente diventerà una vera e propria tassa imposta al popolo inglese. ↩︎
  25. Michael Swanton, op. cit., p. 68. ↩︎
  26. Etelredo II (966 d.C. – 1016 d.C.) fu un monarca inglese conosciuto con il titolo de Il Non-Pronto. ↩︎

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